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di Gabriella Rosaleva, con Francesca Prandi, Lou Castel
(Italia, 1990)
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Dopo IL PROCESSO DI CATERINA ROSS (1982) e SONATA A KREUZER ((1986) Gabriella Rosaleva torna a quei temi come la stregoneria o l'inquisizione che sembrano stargli particolarmente a cuore. La giovane tarantolata Anna, che nel film intraprende il pellegrinaggio a San Paolo di Galatina (interpretata dall'intensa Francesca Prandi di AMORI IN CORSO di Bertolucci) si scontra infatti, una volta ancora, con l'oscurantismo della Chiesa e del potere: il tarantismo vorrebbe essere una metafora sulla condizione di repressione, di sudditanza psicologica e di conflittualità che ha accompagnato la nascita della società meridionale. Rosaleva è pittrice, e si vede: la fotografia di Renato Tafuri è guidata verso una resa pittorica (spesso seducente) delle immagini. Ma non necessariamente cinematografica: nel senso che a quelle immagini manca la logica, la progressione drammatica che le significhi ragionevolmente. Rosaleva filma un po' tutto ciò che le pare attraente: e, sopratutto il finale, con il vescovo vestito di rosso che si mette a giravoltare assieme alla bella tarantolata nel bel mezzo dello splendido cortile pugliese, è praticamente risibile nella sua futilità decorativa.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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